La differenza tra la parola giusta e la parola quasi giusta è la differenza tra il fulmine e la lucciola.
Mark Twain
Mark Twain è lo pseudonimo di Samuel Langhorne Clemens: nasce in Florida il 30 novembre del 1835 e si spegne a Redding il 21 aprile 1910.
É una figura dalla scrittura eclettica: scrittore, umorista, autore di aforismi, docente.
Tutti noi abbiamo letto o almeno conosciamo alcuni tra i suoi capolavori tra cui le avventure di Huckleberry Finn e Tom Sawyer.
William Faulkner l'ha definito come primo vero scrittore statunitense, mentre Ernest Hemingway afferma che “tutta la letteratura moderna statunitense viene da un libro di Mark Twain, Huckleberry Finn. (...) Tutti gli scritti Americani derivano da quello. Non c'era niente prima. Non c'era stato niente di così buono in precedenza.”
Se ti stai chiedendo l'origine di questo pseudonimo, sappi che è un'espressione usata dai barcaioli del periodo che tradotta significa qualcosa tipo "dal segno è due tese" che significa, qui l'acqua è profonda 12 piedi, possiamo passare da questo punto.
Mark Twain è anche un esploratore di nuovi generi letterari, “colpa” della lunga amicizia con il fisico serbo Nikola Tesla a il cui influsso è stato determinante sul tema del viaggio nel tempo: suo è il famoso “Un americano alla corte di re Artù" che ha anticipato di 6 anni, la famosa storia “La macchina del tempo”, romanzo di fantascienza di H. G. Wells, pubblicato nel 1895.
Hai presente il detto di Oscar Wilde: “Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli”, ecco Mark Twain lo cavalca con quella sfumatura di cinismo che lo contraddistingue.
Nel periodo storico in cui è vissuto, molti l'hanno accusato di essere razzista, solo perché usava spesso parole come “negro” nei suoi testi, senza capire che il suo era puro realismo di dialoghi e descrizioni, così pare che quando nel 1885, una biblioteca abbia escluso Huckleberry Finn dai propri scaffali, abbia scritto questo messaggio al suo editore: “Hanno espulso Huck dalla loro biblioteca come spazzatura buona per la periferia. Questo ci farà vendere 25000 copie, di sicuro.”
La sua penna graffiante si fa sentire anche in frasi come questa “Le notizie sulla mia morte sono un'esagerazione.”, scritta sul New York Journal nel giugno del 1897 e sue sono le parole che annunciano con un anno di anticipo la sua dipartita:
«Sono arrivato con la cometa di Halley nel 1835. Tornerà l'anno prossimo e io me ne andrò con lei».
Ed è andata proprio così: il 21 aprile 1910, il giorno successivo al passaggio della cometa, Mark Twain muore, stroncato da un infarto cardiaco.
Mark Twain è anche il protagonista di una serie di libri scritti da Lansdale nel ciclo di Ned la Foca, ambientati in uno strano XIX secolo con molti richiami steampunk.
Quanti aneddoti conoscevi del grande Mark Twain?
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