“Se vuoi cambiare il mondo, prendi la tua penna e scrivi.”
Martin Lutero
Martin Lutero nasce il 10 novembre del 1483 a Eisleben e si spegne nel febbraio del 1546: teologo e accademico tedesco, è conosciuto a tutti come riformatore religioso e uno degli iniziatori del protestantesimo.
A quattordici anni Lutero frequenta la scuola di latino e per volotà del padre quattro anni dopo si iscrive all'università dove ottiene il titolo accademico di Baccalaureus artium (in inglese Bachelor of Arts, che potremmo tradurre come «baccellierato in arti»).
Nel luglio del 1505 accade qualcosa che cambierà per sempre la vita di Martin Lutero: mentre è in viaggio viene sorpreso da un violento temporale alle porte di Stotterheim, un villaggio sassone. Poco distante da lui, un fulmine colpisce il terreno e lo fa cadere a terra. Martin Lutero teme per la sua vita e fa una promessa a Sant'Anna: “salvami e io abbraccerò la vita monastica”.
E così accade.
Gli anni successivi di Martin Lutero sono un misto di scoperta dell'arte da una parte e dei testi sacri dall'altra, e di una profonda delusione verso un clero corrotto da cui non solo prende le distanze, ma che condanna per la nota vendita delle indulgenze praticata dai papi Giulio II e Leone X.
Queste sue idee sono diventate un testo di denuncia, noto a tutti come le 95 tesi scritte in soli 3 giorni, dal 16 al 18 aprile del 1521.
Queste tesi hanno un elemento particolare che le differenzia dai testi dell'epoca: non sono un testo lungo, complesso, strutturato. Non sono un insieme di pagine fitte fitte "ad effetto mattone", sono un elenco puntato, anzi a voler essere precisi, possiamo considerarle il primo esempio di elenco puntato “importante”.
L'elenco puntato rende semplice la lettura di un testo, aiuta le persone a comprendere e a capire quello che c'è scritto.
L'elenco puntato obbliga anche chi scrive ad essere sintetico e conciso.
L'elenco puntato dà un chiaro senso ai contenuti che così assumono maggiore importanza, potremmo quasi dire che “arrivano prima”.
Avrebbe potuto scriverle così:
Il Signore e maestro Gesù Cristo, dicendo: "Fate penitenza", volle che tutta la vita dei fedeli fosse un sacro pentimento. Questa parola non può intendersi nel senso di Penitenza sacramentale (cioè confessione e soddisfazione, che si celebra per il ministero dei sacerdoti). Non intende però solo la penitenza interiore, anzi quella interiore è nulla se non produce esteriormente varie mortificazioni della carne.
Rimane cioè l'espiazione sin che rimane l'odio di sé (che è la vera penitenza interiore), cioè il Regno dei Cieli. Il papa non vuole né può rimettere alcuna pena, fuorché quelle che ha imposte per volontà propria o dei canoni. Il papa non può rimettere alcuna colpa, se non dichiarando e approvando che è stata rimessa da Dio o rimettendo nei casi a lui riservati, fuori dei quali la colpa rimarrebbe certamente. Sicuramente Dio non rimette la colpa a nessuno senza sottometterlo contemporaneamente al sacerdote suo vicario, completamente umiliato. I canoni penitenziali sono imposti solo ai vivi, e nulla si deve imporre in base ad essi ai moribondi. Lo Spirito santo dunque, nel papa, ci benefica eccettuando sempre nei suoi decreti, i casi di morte e di necessità. Agiscono male e con ignoranza quei sacerdoti, i quali riservano penitenze canoniche per il purgatorio ai moribondi.
Questo è un esempio estrapolato delle prime 10 tesi, per fortuna di tutti Martin Lutero ha scelto di scriverle così:
Il Signore e maestro Gesù Cristo, dicendo: "Fate penitenza", volle che tutta la vita dei fedeli fosse un sacro pentimento.
Questa parola non può intendersi nel senso di Penitenza sacramentale (cioè confessione e soddisfazione, che si celebra per il ministero dei sacerdoti).
Non intende però solo la penitenza interiore, anzi quella interiore è nulla se non produce esteriormente varie mortificazioni della carne.
Rimane cioè l'espiazione sin che rimane l'odio di sé (che è la vera penitenza interiore), cioè il Regno dei Cieli.
Il papa non vuole né può rimettere alcuna pena, fuorché quelle che ha imposte per volontà propria o dei canoni.
Il papa non può rimettere alcuna colpa, se non dichiarando e approvando che è stata rimessa da Dio o rimettendo nei casi a lui riservati, fuori dei quali la colpa rimarrebbe certamente.
Sicuramente Dio non rimette la colpa a nessuno senza sottometterlo contemporaneamente al sacerdote suo vicario, completamente umiliato.
I canoni penitenziali sono imposti solo ai vivi, e nulla si deve imporre in base ad essi ai moribondi.
Lo Spirito santo dunque, nel papa, ci benefica eccettuando sempre nei suoi decreti, i casi di morte e di necessità.
Agiscono male e con ignoranza quei sacerdoti, i quali riservano penitenze canoniche per il purgatorio ai moribondi.
Con un elenco puntato ha spaccato la religione e cambiato il mondo.
Forse è per questo che molti gli attribuiscono questa citazione “Se vuoi cambiare il mondo, prendi la tua penna e scrivi”.
Martin Lutero non l'ha mai scritta da nessuna parte, ma questa è un'altra storia.
Il consiglio resta valido, prendi la penna e scrivi. Adesso.