Prima di tutto dimentica l'ispirazione. #016
Prima di tutto dimentica l'ispirazione. L'abitudine è più affidabile. L'abitudine ti sosterrà sia che tu sia ispirato o no. Octavia Estelle Butler
Octavia Estelle Butler, nota come Octavia E. Butler nasce a Pasadena in California, il 22 giugno del 1947 e si spegne a Washington nel 2006.
Orfana di padre, Estelle è cresciuta dalla madre che per sbarcare il lunario lavora come donna delle pulizie.
Ha un'infanzia difficile, è vittima di bullismo da parte dei compagni di classe e ha difficoltà a scuola a causa della dislessia.
Estelle trova rifugio nella propria immaginazione nella biblioteca di Pasadena dove trascorre ore e ore a leggere prima fiabe e storie di cavalli, poi romanzi fantasy e storie di fantascienza.
Sono proprio queste letture a gettare le fondamenta per il suo futuro da scrittrice.
A 12 anni Estelle guarda il film “Devil Girls from Mars”, un film così brutto che la ragazza realizza che avrebbe potuto fare lei stessa qualcosa di meglio: è qui che inizia tutto.
Lo racconta proprio lei con queste parole “Non riuscivo a trovare quello che cercavo finché non ho iniziato a scrivere storie mie. Ero talmente disperata che ho cominciato a inventarmele."
E qui avviene la magia: poco a poco Estelle inizia la sua trasformazione e diventa Octavia, abbreviando Estelle in E: Octativa è il suo alter ego forte, sicuro di sé, è la scrittrice professionista che vuole diventare.
Le parole creano, dice qualcuno, e mai come in questo caso, parole si sono rivelate più vere e forti di queste.
Ottenuto il diploma, Octavia cerca dei lavori saltuari che le permettono di mantenersi: cerca lavori facili e semplici, lavori che non richiedono troppe energie mentali e che le consentono di svegliarsi ogni mattina all'alba per scrivere.
Octavia si dà 3 regole che segue ogni giorno:
Uscire sempre di casa con un quaderno, un block notes, carta e penna, insomma qualcosa su cui scrivere
Andare in giro tenendo sempre occhi e orecchie bene aperti, pronta a cogliere e notare qualsiasi cosa che attiri la sua attenzione
Usa l'energia che hai per “trovare un modo, creare un modo” perché non serve a nulla rimpiangere quello che non si ha e di cui avremmo avuto bisogno.
Ogni giorno Octavia si dà degli obiettivi giornalieri per la sua scrittura, sulle pagine che si impegna a scrivere, che diventano a tutti gli effetti dei contatti che ogni giorno firma con se stessa.
Alla luce di queste informazioni è facile capire il senso di questa sua frase:
“Prima di tutto dimentica l'ispirazione. L'abitudine è più affidabile. L'abitudine ti sosterrà sia che tu sia ispirato o no. L'abitudine ti aiuterà a rifinire e lucidare le tue storie, l'ispirazione no. L'abitudine è la costanza messa in pratica.”
Octavia Estelle Butler riesce nel suo sogno e diventa una delle poche scrittrici afroamericane ad aver avuto successo.. Vince sia il Premio Hugo che il Premio Nebula e nel 1995 diventa la prima scrittrice di fantascienza a ricevere il Premio MacArthur, premio che ogni anno viene dato a 20/30 persone per “una straordinaria originalità e dedizione ai loro obiettivi creativi ed una evidente capacità di perseguirli nella giusta rotta”.
Octavia smonta il mito dell'ispirazione, del luogo comune che come per magia le parole scorrono sul foglio bianco, o diventano immagini sulla tela di un disegnatore o canzoni su uno spartito.
Per questa scrittrice, i creativi professionisti pescano da fonti di ispirazione esterne, da esperienze e osservazioni, da successi e fallimenti, da idee proprie e degli altri.
Partendo da questi presupposti, la sua idea di creatività è qualcosa che nasce da azioni quotidiane dedicate a raccogliere e organizzare quello che ci colpisce e da cui siamo influenzati.
Octavia Estelle Butler ci dà speranza.
Ho scelto di parlare di lei proprio per questo motivo: così mi piace concludere questo post con queste sue parole:
“Usa quello che hai; anche se ti sembra poco, nelle tue mani può diventare magico.”
che possano essere di ispirazione per ognuno di noi.