Una stanza tutta per sé per scrivere romanzi #30
Una donna deve avere denaro, cibo adeguato e una stanza tutta per sé se vuole scrivere romanzi. Virginia Woolf
Adeline Virginia Woolf, nasce a Londra il 25 gennaio 1882 e si spegne Rodmell, il 28 marzo 1941.
La possiamo considerare come una scrittrice e saggista, punto di riferimento della letteratura del ventesimo secolo, così come uno sei simboli, ancora oggi, nella lotta per la parità dei diritti tra uomini e donne.
La regola educativa vittoriana, impedisce a Virginia, di frequentare qualsiasi istituto scolastico, dobbiamo ringraziare la madre di Virginia, che fa di tutto per farle avere lezioni di letteratura, storia, filosofia, latino e francese, e, allo stesso tempo, dobbiamo dire grazie al padre che le consente di leggere i libri della biblioteca di famiglia.
Insieme al fratello Thoby, Virginia, manifesta fin da piccola l'inclinazione a scrivere e, insieme, i due danno vita ad una specie di giornale domestico, ricco di storie inventate.
Uno degli elementi chiave della sua scrittura è il "flusso di coscienza", una tecnica narrativa che cerca di catturare il flusso ininterrotto dei pensieri e delle percezioni dei personaggi. Troviamo questo stile in "La signora Dalloway", in "Gita al faro" e "Le onde".
Virginia Woolf affronta temi difficili e complessi ancora oggi a distanza di quasi un secolo dalla sua morte: indaga la natura umana, scrive della fragilità dell'esistenza e del ruolo delle donne nella società.
Virginia Woolf si è spinta oltre il ruolo delle donne nella società, nelle sue opere esplora questioni di genere e identità, di cui il suo romanzo "Orlando" ne è un ottimo esempio, è una storia che attraversa i secoli e in cui il protagonista/la protagonista cambia sesso.
Con il suo cappello di saggista, vi consiglio di leggere il suo testo più famoso "Una stanza tutta per sé" che contiene due saggi e con la forza della sua penna evidenzia la necessità di spazi indipendenti, sia fisici che mentali, affinché le donne possano esprimere pienamente la propria creatività che ben sintetizza la citazione con cui abbiamo aperto questo testo.
Chiudo questo messaggio con questa sua citazione:
Leggere è un processo molto più lungo e complicato del vedere. Forse il modo più veloce di comprendere gli elementi che usa il narratore non è leggere, ma scrivere. Sperimentare in prima persona i pericoli e le difficoltà delle parole.
Cosa ne pensi? Questo è a tutti gli effetti un invito a scrivere, a esplorare le parole, a trovare quelle giuste.
Vuoi accettare la sfida di Virginia Wolf?
Si, certo, io leggo tantissimo, e come lei ho raggiunto i miei spazi indipendenti solo andando oltre le conformità sociali, che nel nostro tempo indicano come più facile restare in superficie invece di addentrarsi nelle profondità degli argomenti. Perciò leggere è fondamentale, non però manuali di istruzioni, ma contenuto capace di riempire stanze che altrimenti rimarrebbero pericolosamente vuote. Si scopre così tutto il fascino di un mondo davvero alternativo, non ideale ma che ti sprona a cercare orizzonti più alti nella vita. Un po' come il cioccolato del cornetto quando vai al bar a fare colazione: da fuori non si vede, ma C'È 😊
E pensare che a scuola me la forzavano come altri scrittori e io non vedevo l'ora di uscirmene. Mi sa che dovrei dare a molti scrittori classici un'altra possibilità, con l'occhio da adulta, chissà cosa mi posso aspettare